Nel Trevigiano la castanicoltura è da secoli una risorsa fondamentale, tanto da determinare la nascita di una vera e propria “civiltà del castagno”.
274,69 Kilometri quadrati di terreno dedicato alla coltivazione del Marrone di Combai Igp.
Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin
Add a header to begin generating the table of contents
01. I confini geografici
L’attuale area di produzione del Marrone di Combai Igp si estende su un ampio territorio (274,69 kmq) che coincide con i confini amministrativi di 11 dei 16 Comuni facenti parte la Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane (Provincia di Treviso) e più precisamente: Segusino, Valdobbiadene, Miane, Follina, Cison di Valmarino, Revine Lago, Tarzo, Vittorio Veneto, Fregona, Sarmede e Cordignano.
I confini geografici sono segnati ad ovest dal Fiume Piave che ha creato una stretta valle direttamente connessa con il feltrino ed il bellunese, a nord dalla catena prealpina Cesen – Col Visentin e dalle pendici superiori del sistema orografico del Cansiglio, a sud da rilievi collinari allungati separati tra di loro solamente da incisioni parallele frutto di progressive erosioni, ad est le prime pendici del comprensorio del Cansiglio.
02. Geologicamente parlando...
Da un punto di vista strettamente geologico si possono distinguere due ambienti tra di loro profondamente diversi: uno tipicamente montano (prealpino) formato da un complesso di rocce calcareo – selcifere di età giurese – cretacica e caratterizzato da un sistema carsico dovuto all’alta best omega speedmaster clone permeabilità di queste rocce. Ciò determina la quasi totale assenza di un reticolo idrografico superficiale sostituito dalla circolazione profonda delle acque che alimentano in fondovalle numerose sorgenti; un altro collinare caratterizzato da profonde incisioni, versanti acclivi ed estesi processi di degradazione del suolo dovuti alla sovrapposizione di rocce dure e resistenti come quelle calcarenitiche ed arenaceo – conglomeratiche con strati sabbiosi, marnosi ed argillosi più facilmente erodibili.
L’esteso areale di produzione del Marrone di Combai Igp rientra nel distretto climatico esalpico corrispondente alla zona fitoclimatica del Castanetuma caldo e freddo secondo Pavari.
A differenza del distretto mediterraneo che occupa tutta la parte più meridionale del Veneto l’esalpico presenta un considerevole aumento delle precipitazioni medie annue distribuite secondo un regime pluviometrico equinoziale (primavera ed autunno) e quantificabili in circa 1.500 mm/anno. Il valore medio delle temperature annue risulta invece pari a 12,1 °C.
03. Fattori limitanti nella distribuzione del Castagno
I fattori limitanti nella distribuzione del Castagno nel territorio possono essere ricondotti a fattori di natura ecologica e fattori di natura antropica. Per quanto riguarda i primi un ruolo importante viene giocato dalla temperatura: salendo lungo i ripidi versanti prealpini con l’altitudine essa diminuisce progressivamente determinando una progressiva variazione dei consorzi vegetali presenti. Il limite altimetrico per il castagno in quest’area si colloca a circa 800-900 m slm e scende notevolmente nel caso delle piante da frutto (600).
Altro fattore ecologico importante è il suolo: il castagno predilige infatti terreni sciolti, profondi, leggeri, freschi, ricchi di Potassio e Fosforo preferibilmente acidi rifuggendo quelli superficiali con presenza di calcare o quelli troppo umidi.
I castagneti costituiscono in questo territorio dei consorzi vegetali stabili che sono stati favoriti nella loro espansione dall’uomo sia per la produzione del legno che del frutto andando spesso ad occupare aree in cui un tempo dominava la Rovere.
04. Tipi e sottotipi di castagneti
Si possono distinguere, per i castagneti, fondamentalmente tre Tipi di cui uno suddiviso in tre sottotipi:
1. Castagneto con Ostria: si tratta di formazioni che vegetano prevalentemente su suoli originatisi da rocce di tipo carbonatico e sono caratterizzati dalla presenza significativa di Carpino nero. A seconda delle diverse condizioni ecologiche si riconoscono 3 sottotipi.
a) A vinca: caratterizzato dalla presenza di suoli più superficiali e con minore disponibilità idrica. La particolare situazione stazionale limita notevolmente la capacità concorrenziale del Castagno a favore di altre specie arboree.
b) A Sambuco: qui si trovano suoli più evoluti caratterizzati da terre brune forestali con discreta disponibilità idrica. Questi consorzi si differenziano per l’elevata presenza di specie nitrofile quali Sambuco e Lamium orvala.
c) A epimelio: sottotipo caratteristico soprattutto dell’area dei Berici e meno frequente nel territorio della CMPT.
2. Castagneto con Frassino: si contraddistinguono per al presenza nello strato arboreo di specie tipiche degli aceri-frassineti quali il frassino maggiore e l’Acero montano. Si ritrovano in valli incassate con elevate precipitazioni dove si creano ambienti particolarmente umidi e freschi e con terreni ad elevata potenza e ottima fertilità.
3. Castagneto dei suoli oligotrofici: si incontra facilmente nelle Prealpi trevigiane e occupa l’area dove maggiormente è sviluppata la castanicoltura da frutto. La caratteristica principale delle stazioni occupate da questi castagneti è l’acidità del suolo (pH 4-5). L’abbandono colturale provoca molto spesso, nel caso di queste formazioni, l’ingresso indesiderato della Robinia.