Esplorambiente è un viaggio all’interno del magico mondo dei boschi di castagno basato sul coinvolgimento diretto dei partecipanti, per giungere ad una conoscenza storica e scientifica del territorio attraverso l’osservazione e la sperimentazione.
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01. Itinerari didattici di educazione ambientale
Quset’anno non sono previste attività particolari di didattica e/o laboratori.
Per informazioni:
Ufficio turistico di Follina 0438 970350 info@esplorambiente.com
02. Tra i castagneti di Combai nella suggestione dell'autunno
Percorso didattico
Progetto Natura
Descrizione del percorso
Si sviluppa a Combai e nelle sue immediate vicinanze, alla base del
bosco del Madean. Il tracciato segue strade carrozzabili e boschive
ed attraversa una porzione di territorio molto interessante dal punto
di vista storico – culturale, paesaggistico e naturalistico.
Dal punto di vista vegetazionale l’elemento dominante è il castagno ed è nel periodo autunnale che il bosco diventa ancora più suggestivo con la variopinta colorazione delle chiome degli alberi. Il cammino è sempre agevole e il tempo normale di percorrenza è di circa tre ore. Si presentano, però, varie possibilità di abbreviarlo, se intervengono problemi di emergenza meteorologica o di orario per il rientro alle sedi scolastiche. L’equipaggiamento e l’abbigliamento devono essere adatti a un’uscita autunnale in ambiente pedemontano; le scarpe devono essere comode e con suola pesante.
Novità: “Il Sentiero di Comby”, un percorso didattico sulla vita dei castagni che si snoda tra castagni secolari in una splendida posizione panoramica. Il simpatico riccio Comby ti accompagnerà alla scoperta dei Marroni di Combai IGP e dell’ambiente in cui crescono i castagni che li producono!
Poiché i percorsi si svolgono per molti tratti in proprietà private, si raccomanda di avere il massimo rispetto per l’altrui proprietà e di non raccogliere frutti, anche caduti a terra, ortaggi, funghi o altro. La legge regionale, inoltre proibisce la raccolta di fiori e piante protette e limita la raccolta delle altre specie vegetali.
Lunghezza
La lunghezza dell’intero percorso è di circa 3 km.
Dislivello
Il dislivello totale in salita è di circa 120 m.
03. Sentiero n.992 - Troj De La Rota
Dati tecnici:
Percorso: Combai q. 387 – Piazza Brunelli – loc. Prade q. 700 – Casere q. 740 – Casere Sciroccolo q. 850 – Residence “dell’Amicizia” q. 1020 – Casere Faganello q. 1050 – Forcella q. 1256
Lunghezza: km 6,5
Dislivello: m 870
Tempo medio di percorrenza: ore 3
Difficoltà: media
Percorso:
Da piazza Brunelli si sale per la stretta Via Trieste e, lasciando sulla destra Borgo Cimavilla, si giunge così a località Cal piana. Si collega al “Troj de la Rota”, proveniente da sinistra, il sentiero “Tra i Castagneti di Combai nella suggestione dell’autunno” e noi proseguiamo fino alla località Costa le Pere, dove incontriamo anche il “Sentiero dei Marroni”.
Svoltiamo quindi a destra e, per un tratto, i tre itinerari procedono unificati.
Un segnavia, a sinistra della strada, ci invita a prendere un sentiero, ma la forte pendenza lo rende forse più adatto ai buoni escursionisti; è consigliabile perciò proseguire perché il percorso diventa più lungo, ma si rivela molto meno faticoso.
Strada e sentiero si incontrano a circa 600 m di altitudine e si ripresenta la stessa alternativa: strada o sentiero? Poco dopo si ricongiungono alle Prade a 600 metri. Ora, il “Troj de la Rota” che sale, si separa decisamente dal “Sentiero dei Marroni” che invece scende verso Vergoman. Si continua ancora seguendo la strada interpoderale o il ripido sentiero e poi, quando si riuniscono, si prosegue sul sentiero che si inerpica, prima tra la vegetazione arbustiva e poi in mezzo ad un bosco molto rado, per il Thirocol (Sciroccolo).
E’ possibile comunque seguire sempre la strada che sale con ampi tornanti e pendenza costante.
Successivamente, strada e sentiero si ricongiungono definitivamente: la strada si fa più ripida e sassosa ed arriva al bordo di un pendio erboso sotto Case Fallidiere (1002 m) – Fal de leviere ora “Residence dell’Amicizia” – che si trovano all’ombra di vecchi ed imponenti frassini.
Da Case Fallidiere la strada ora sale a tornanti e si incontra, sul lato destro, una vecchia struttura rurale in sassi protetta da faggi e frassini; poi in breve si arriva alla suggestiva sorgente La Rota, che si trova a pochi passi da Case Faganello.
Dalla sorgente si procede a sinistra fino ad incontrare la strada asfaltata che sale dal Madean e che porta a Pianezze di Valdobbiadene.
Seguiamo la strada asfaltata in leggera salita fino al tornante Pendanella (1125 m), da dove si ha un’ampia visione della Vallata, sulle colline che da Vittorio Veneto si susseguono fino ad Asolo, sulla Piana del Quartier del Piave, sul rilievo del Montello e sulla pianura Trevigiana.
Guardando sullo sfondo, verso est, si riconosce il profilo del Monte Pizzoc, che chiude ad ovest l’altopiano del Cansiglio, mentre se seguiamo da est la dorsale < delle Prealpi Trevigiane si individua il Monte Crep (1349 m) e, oltre il bosco, il Rifugio Posa Puner che si trova a 1330 m di altitudine.
Dal tornante Pendanella si segue poi la strada denominata “Troj dei Cavai”, che si snoda sotto le “Golete”, fino a Forcella Mattiola (1260 m) dove confluiscono
– Il sentiero che scende dal Rifugio Posa Puner
– La strada che, dal rifugio posa puner, risale passando per Casere i Pian
– La strada che, passando per Canidi, per Forcella “de le fede”, per Casere Mont e per Casera Salvedella sale da Praderadego.
04. Sentiero n. 1024 - Sentiero dei Marroni
Dati tecnici:
Percorso: Combai q. 387 Borgo Colmellere q. 454 Strada de la fan – C. Pardolin q. 418 – Case Costolada q. 696 – C.ae Prade q. 717 – Combai q.387
Lunghezza: km 8
Dislivello: m 330
Tempo medio di percorrenza: ore 3
Difficoltà: facile
Percorso:
da piazza Brunelli si segue il sentiero didattico “Tra i castagneti di Combai nella suggestione dell’autunno” fino a Borgo Colmellere, poi lo si continua percorrendo Via Colmellere ed il bel bosco di castagni Le Fume, fino a giungere in località Cal Piana.
Si abbandona il sentiero didattico per imboccare la “Strada de la famm”- Il paese di Combai, durante la Prima guerra mondiale , fu sconvolto dall’occupazione austroungarica. L’esercito si appropriò del bestiame e dei raccolti gettando la popolazione in una situazione di triste miseria. E’ da ricordare un episodio accaduto in quel periodo e che riguarda la Strada de la famm. Sulle tracce del sentiero che si inerpica nel bosco fino a località Costalada, fu costruita una strada per trasportare i cannoni che dovevano bombardare la piana del Piave e gli Austriaci costrinsero donne e bambini a lavorarci in cambio di una brodaglia e di un tozzo di pane. Alcuni tratti della strada conservano ancora il lastricato originale – che è segnalata con il numero 1024 da una tabella appuntita collocata sul tronco di un frassino. Il fondo stradale ora è di sassi spigolosi e, dopo aver superato un bel castagno che si trova sul bordo destro della strada, si entra nel bosco che protegge varie specie di felci: Asplenium trichomanes, Phyllitis scolo pendrium, Polypodium vulgare e Dryopteris filix mas. Ora si sale ripidamente, si aggira un piccolo spiazzo con tre maestosi esemplari di castagno e poco dopo si apre una radura dove si trova una diroccata costruzione rurale.
Qui la strada si biforca, si prosegue a destra per una carrareccia erbosa in leggera salita, poi il tratto diventa pianeggiante e quindi riprende a salire con una discreta pendenza, zigzagando nel bosco.
Arriviamo così alla radura prativa di Casere Pardolin, che si trovano a 520 m di quota protette da un bel castagno, le superiamo ed incontriamo una strada boschiva; visto il segnavia noi procediamo a destra.
La abbandoniamo quasi subito però per seguire, a sinistra, la segnaletica del sentiero Strada de la famm. Notiamo poco dopo quei tratti che mostrano ancora evidenti i segni del lavoro compiuto dalle donne e dai bambini di Combai durante il primo conflitto mondiale: infatti, nella strada che si snoda a zigzag nel bosco si possono individuare, anche se ricoperti di foglie e terriccio, il fondo lastricato, le cordonature per controllare lo scorrimento dell’acqua piovana ed i muretti a secco di sostegno dei tornanti.
Si giunge quindi a Case Costalada a 696 m di altitudine. Le costruzioni, ormai circondate dal bosco, sono ombreggiate da un grande faggio; il sentiero prosegue tra un filare di alti faggi sul lato opposto, mentre nel bosco si notano anche alcune betulle dal candido tronco. Poco dopo si risalgono alcuni gradini di sassi per incontrare un’altra strada boschiva; si comincia a scendere verso destra tra castagni e faggi. Poi il bosco si infittisce per formare il tipico bosco pedemontano con qualche isolato abete e larice e, sul pendio a monte, si intravedono alcune costruzioni abbandonate da tempo.
Si arriva ad uno slargo dove sono collocate delle panche ed un tavolo; proseguiamo dritti fino al termine della strada per imboccare un sentiero che scende fino ad una costruzione rurale da dove si domina il paesaggio: tra la V dei versanti della Valle del Pecolon, si vedono Combai; Colle Ronch, Duel e le colline di Farra di Soligo. Da qui una strada scende nel fondo della valle “Pecol Sentà” a 640 m di quota, lo attraversiamo e poi lo riattraversiamo più volte passando alternativamente sui due versanti della valle. Trascuriamo le deviazioni a destra; ora la strada diventa cementata e in breve si arriva a Costa le Pere, all’unione tra la Valle del Pecol e la Val dei Pisoi.
Incontriamo altri due sentieri, quello didattico “Tra i castagneti di Combai nella suggestione dell’autunno” ed il sentiero n.992 “Troj de la Rota” che sale, per casere Sciroccolo e la Pendanella, a Forcella Mattiola. Svoltiamo a sinistra: ora il percorso dei tre sentieri è in comune per un breve tratto fino alla “Cavalonga”. Qui troviamo la scorciatoia del sentiero n. 992, che sale a sinistra, e poco dopo la deviazione del sentiero didattico che scende a “San Col”; il “Sentiero dei Marroni”, invece, prosegue sulla strada boschiva, per poi giungere ai margini di un pendio erboso dal quale si domina la Vallata. Poi, salendo nel bosco di castagni, la strada diventa meno ripida ed in breve si arriva alle Prade, dove si separano i due sentieri: quello dei Marroni scende verso Vergoman, mentre il Troj de la Rota sale alla Pendanella e poi continua fino a Forcella Mattiola.
La strada scende pigramente nel bosco e, a 600 m di altitudine circa, sul pendio erboso tra radi arbusti, si vede una croce in legno e si gode di una bella visione di Miane e dei paesi della Vallata fino ai Laghi di Revine.
05. Sentiero n.1025 - Sentiero del Verdisio
Dati tecnici
Percorso: Combai q.387- Vergornan q. 290 – Serre q.350 – Duel 360 – Coste q. 400 – Combai q. 387
Lunghezza: km 7
Dislivello: m 113
Tempo medio d percorrenza: ore 2,5
Difficoltà: facile
Percorso:
il percorso inizia dal centro di Combai (387 m) e si svolge percorrendo stradine e sentieri. Essi si sviluppano sia in boschi ombrosi sia nei soleggiati pendii delle colline della Calchera, di Duel, delle Serre e della Baiosa; le superfici, rivolte a mezzogiorno, sono quasi interamente ricoperte da rigogliosi vigneti per la produzione del vino Prosecco e del vino Verdiso.
Da Piazza Brunelli, scendiamo per pochi metri la Strada Provinciale n. 30 del Combai, che porta a Miane e Follina ed arriviamo alla Latteria sociale di Combai – La Latteria sociale di Combai fu fondata nel 1942 per raccogliere e trasformare il latte proveniente dalle numerose stalle locali. Dal 1986, trasformata in Cooperativa dell’Altamarca Trevigiana, promuove i tipici prodotti locali, come il formaggio, i salumi, il vino, il miele, i marroni – .Nella piazzetta antistante è incavata nel muro una vasca che riporta il simbolo della Pro Loco di Combai e raccoglie l’acqua che sgorga dalle fauci di un leone in altorilievo; vasca e leone sono in pietra.
Passiamo davanti all’edificio della latteria, proseguendo per una viuzza e poi, individuato il segnavia dipinto sul tronco di un castagno, ci inoltriamo nel versante boscoso della Val Fontana. Il bosco è composto da varie essenze arboree ed arbustive tra le quali spicca la presenza di vetusti ed imponenti esemplari di castagno e di un sottobosco rado, ricco di felci. Giunti al fondovalle percorriamo, camminando sul greto, il Fosso della Fratta fino ad incontrare una stradina, che in breve ci porta a località Vergoman (290 m) dove si trova un’antica chiesetta dedicata a Sant’Antonio abate.
Quindi si segue via Calchera, che ci porta sul fondo della valle e, riattraversiamo il Fosso della Fratta, si sale alla Calchera entrando nel suggestivo ambiente della coltivazione della vite.
Un’attenta consultazione della carta dei sentieri ci permette, continuando a salire, ad arrivare alla biforcazione di una strada sterrata: a destra si raggiunge Colle Ronch, mentre a sinistra si scende al Pian de Combai (389 m), dove siamo diretti. Proseguiamo e, raggiunto il Pian de Combai, un bivio ci consente, svoltando a sinistra, di percorrere la strada che sale sul pendio rivolto a nord della costa del Duel.
Arrivati sulla cresta (403 m) la si segue e, lungo il percorso, abbiamo a destra, un’ampia visione del paese di Campea, della Valle del Soligo, dell’altopiano di Farrò e delle colline del Solighese; poi, a sinistra, il paesaggio si apre: individuiamo Via Calchera, la frazione di Vergoman con la chiesetta di Sant’Antonio Abate, il paese di Miane, il Santuario della Madonna del Carmine, le Prealpi Trevigiane e sulla cresta localizziamo il Rifugio Posa Puner.
Si segue quindi la dorsale verso est, per poi percorrere, nel bosco, un sentiero molto scivoloso in caso di pioggia, fino ad arrivare ad una sella dove si trova una costruzione rurale con il segnavia dipinto sulla parete rivolta a nord.
Dalla stalla una breve deviazione consente, agli appassionati, di individuare un affioramento roccioso che racchiude nell’arenaria alcuni fossili – l’intero percorso si svolge su rocce sedimentarie, arenarie e marne di ambiente marino di età compresa tra i 65 e i 25 milioni di anni. In più punti si possono osservare massi ed affioramenti rocciosi con fossili di vario tipo, tra cui spiccano soprattutto i pectinidi del genere Chlamys – : si procede lungo la dorsale e dopo circa un centinaio di metri, sul bordo sinistro della stradina che si snoda tra il vigneto ed un boschetto di castagni, si ricerca il masso con i fossili.
Dalla stalletta si percorre il sentiero che si snoda, in direzione ovest e in leggera discesa, del boscoso versante sud del Duel.
Usciti dal bosco ci si immerge tra i filari terrazzati di un rigoglioso vigneto per scendere alle Serre, dove si incontra la stradina che sale dalla strada che da Miane porta a Campea.
Al bivio sormontato da un bel ciliegio, si può compiere una breve deviazione a sinistra per vedere da vicino la chiesetta dedicata a “San Micel” – la data della costruzione della chiesetta di San Micel non è documentata ma si presume sia avvenuta intorno al 1700. L’edificio dipende dalla parrocchia di Miane e il 29 Settembre, festa di San Michele arcangelo, si celebrava una messa propiziatoria per l’imminente vendemmia. San Michele, che in ebraico significa “chi come Dio?”, viene rappresentato dall’iconografia con la spada fiammeggiante e con la bilancia, mentre sta calpestando un drago – . Seguendo l’itinerario indicato sulla carta dei sentieri, proseguiamo invece a destra e ci addentriamo nell’ambiente della coltivazione della vite, tra i filari ben ordinati e le piccole costruzioni rurali. Seguendo la strada e godendo di tanta bellezza si arriva ad una sella privata; si gira ancora a destra per risalire nuovamente il pendio del Duel. Un po’ più in basso rispetto alla strada che stiamo percorrendo, raggiungibile in pochi minuti, si trova l’azienda agrituristica familiare Riva dei Tor e poco lontano quella agricola Serre, specializzatasi nella produzione dei vini tipici locali. Aggirato il costone ovest del Duel a 372 m di altitudine, si percorre la strada che si snoda sul versante a nord e, nel varco tra gli alberi, si può ammirare uno splendido panorama sulla prativa sommità della dorsale delle Prealpi Trevigiane, sui boschi di faggi, su borgo Colmellere incastonato sul bosco di castagni, sul Santuario di Colle Ronch e sui vigneti soleggiati della Baiosa.
Giunti nuovamente al Pian de Combai si aggira Colle Ronch, si percorre il versante coltivato a vigneto, soprattutto di Verdiso della Baiosa, per poi risalire il versante posto a nord, fino ad incontrare via Miramonti, che sale a colle Ronch da Via Capovilla. In breve si scende al capitello dedicato a Sant’Antonio da Padova, che fu eretto alla fine dell’800 e che si trova all’incrocio con Via Ronch. Si percorre ora la stretta Via Capovilla, una volta Borgo Pedepiai, e si arriva, passando per Piazza Squillace, in Piazza Brunelli al centro di Combai, dove termina il sentiero paesaggistico collinare “Strada del Verdiso” (n. 1025).